LA GUERRA DI CHARLIE WILSON

di Francesco Casale

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GENERE: DRAMMATICO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

REGIA: MIKE NICHOLS

 

 

DISTRIBUZIONE: UIP

 

 

 

 

TRAMA: Charlie Wilson (il sempre equilibrato Tom Hanks) è un deputato del Texas amante della bella vita e dotato di un forte senso etico che lo porta a combattere battaglie politiche a favore dei più deboli: siamo negli anni ’80, in piena Guerra Fredda, e di fronte allo strapotere sovietico, il popolo afgano sta rischiando di soccombere. Joanne Herring (Julia Roberts), donna tra le più ricche del Texas, è una fervente anticomunista che incoraggia il suo amico/amante Charlie a finanziare i Mujahideen, i cosiddetti “combattenti per la libertà”, affinché possano respingere l’avanzata “rossa”. A completare il quadro, arriva Gust Avrakotos (l’incredibile Seymour Hoffman), agente della CIA pronto ad appoggiare il progetto del deputato. Nonostante le enormi difficoltà e dopo nove anni di occupazione sovietica, la “guerra di Charlie” riuscirà a ottenere l’esito sperato.

 

COSA NE PENSIAMO: dialoghi incisivi e serrati danno tono e interesse al film, ma manca un intreccio capace di coinvolgere fino in fondo. Tom Hanks è ormai un mostro sacro di Hollywood, un attore sempre misurato, che non esce mai dalle righe, per questo vederlo nel ruolo di un deputato dai “facili costumi” risulta un po’ una forzatura. Al contrario, la vera rivelazione è il geniale Philip Seymour Hoffman (in questi stessi giorni nelle sale con l’indipendente “La famiglia Savage”), che oltre a regalarci un personaggio brillante e a tutto tondo, si rende protagonista incontrastato di alcuni momenti del film. Di fronte a una pellicola che fatica a ingranare, la presenza di quest’ultimo assume un peso (in tutti i sensi) fondamentale. Tratto dall’omonimo libro di George Crile, è un film coraggioso e non esattamente “politically correct”, in modo sincero e intelligente. Purtroppo resta forte la sensazione di una regia che fatica a orchestrare una partitura già di per sé debole e che, se non bene eseguita, rischia di annoiare lo spettatore.

 

IL NOSTRO CONSIGLIO: un film con un raggio d’azione certamente non ampio, che si rivolge ad una fascia di pubblico ristretta. Il personaggio interpretato da Saymour Hoffman vale il prezzo del biglietto.

 

     

 

 

 

 

Le immagini sono © e ® UIP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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