ASTRO BOY 

di Federica di Bartolo

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GENERE: ANIMAZIONE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

REGIA:  David Bowers

 

DISTRIBUZIONE: EAGLE PICTURES
TRAMA: nella splendente città Metro City,  in un futuro iper-tecnologico, il brillante scienziato dott. Tenma decide di creare Astro Boy, affinché prenda il posto del figlio Tobio tragicamente scomparso. Lo scienziato programma la sua creatura con i più alti valori e con le migliori caratteristiche umane possibili, donandogli oltretutto i ricordi del figlio prematuramente scomparso. Ben presto, però, Astro Boy mostra di non essere in grado di soddisfare le aspettative del padre e il piccolo Robot deve affrontare la dura realtà di non essere umano…Il giovane Astro inizia a vagabondare alla ricerca del “suo posto nel mondo”.

 

COSA NE PENSIAMO: attraverso un disegno semplice e lineare la pellicola resta fedele all’originale, comparso per la prima volta nel 1951 nelle pagine di uno dei più famosi fumetti giapponesi, opera di quello che viene ancora oggi definito il “dio dei manga” o “padre degli anime”: Osamu Tezuka. (Toyonaka 1928 – 1989). Il disegno e l’espressività che caratterizzano il manga originale (manga è un termine giapponese che indica i fumetti in generale. In Giappone i fumetti hanno un ruolo culturale ed economico rilevante, e sono considerati un mezzo artistico ed espressivo non meno degno della letteratura, del cinema o di altri mass media), come affermano gli appassionati del settore, lo resero ben presto un modello standard per una nuova serie di animazione che prese il nome di “anime”. La pellicola diretta da David Browers non solo resta fedele a livello grafico e stilistico all’originale, ma riesce a trasmettere anche lo spirito che caratterizza il manga, nonostante la scelta narrativa di presentare fin dall’inizio situazioni estremamente drammatiche, cui il cinema per ragazzi non è abituato. Come in tutte le favole che si rispettino anche questa favola tratta temi universali come l’importanza dell’amicizia, il rapporto fra padre e figlio e molto altro.Tutti temi universali che rendono questo film decisamente apprezzabile. A prestare la voce ai personaggi nella pellicola originale sono stati oltretutto grandi nomi come Kristen Bell, Nicolas Cage, Samuel L. Jackson, Charlize Theron e Bill Nighy, in Italia invece sono stati Silvio Muccino, Carolina Crescentini ed il Trio Medusa composto da Gabriele Corsi, Giorgio Maria Daviddi e Furio Corsetti. E’ da notare che nei titoli di coda del film non appare mai il nome di Osamu Tezuka.

 

IL NOSTRO CONSIGLIO: da vedere

 

   
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le immagini sono © e ® EAGLE PICTURES

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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