GENERE: DRAMMATICO/SENTIMENTALE
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TRAMA:
è
il riadattamento americano di una delle tante storie che racchiude
in sé la metropoli di Tokyo. Avvenuta nel cuore della capitale
orientale intorno al 1924 è entrata nel folklore locale, nel 1987
divenne un film con il titolo di “Hachiko Monogotari” e ora a
distanza di anni torna sul grande schermo per opera del regista
svedese Lasse Hallstrom, ( già regista di “Chocolat”). E’ una
“favola” che inneggia all’amicizia indissolubile fra un cane e
il suo padrone.
Il
Professor Parker Willson ogni giorno percorre la stessa strada per
prendere il treno che lo porterà all’Università e ogni sera
compie il tragitto inverso per tornare a casa dalla sua amata
moglie, una sera però, mentre percorre la banchina della stazione,
il suo sguardo incontra quello del piccolo Hachi, un cucciolo di
Akita senza padrone. E’ come un colpo di fulmine, entrambi sono
conquistati l’uno dall’altro, anche se il professor Parker per
motivi familiari all’inizio non vuole ammetterlo. Ben presto i
coniugi Willson restano affascinati da questo simpatico e dolce
cucciolo, considerandolo come “uno di famiglia”. Il semplice
“rito” lavorativo del professor Parker (andare alla stazione per
prendere il treno che lo porterà in città) si tinge d’allegria
ed emozione, ogni giorno, infatti, Hachi lo accompagna alla stazione
e ogni pomeriggio alle tre meno cinque lo aspetta all’uscita per
riaccompagnarlo a casa. Un giorno però il professore è colpito da
un infarto, mentre è a lavoro. Hachi, nonostante le intemperie e il
clima rigido dell’inverno, continua ad aspettare il suo padrone
all’uscita della stazione, mostrando così la sua incrollabile
devozione. Un sentimento che commuove tutti i negozianti della zona
che cominciano a prendersi cura di lui. |
COSA NE PENSIAMO: è
una
commovente e drammatica storia d’amicizia, capace di colpire il
pubblico anche chi magari non ha un rapporto molto stretto con il
mondo dei piccoli amici a quattro zampe. Il ritmo è lento, ma
nonostante questo la pellicola non risulta pesante per il pubblico,
nonostante i diversi minuti in cui l’obiettivo si ferma su Hachi
che attende disperatamente il suo amato padrone. Il finale a
sorpresa acquista un carattere poetico, attraverso di esso il
regista sembra cercare di confortare lo spettatore e di dargli
ancora una speranza.
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IL NOSTRO CONSIGLIO:
DA VEDERE |
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Le immagini sono © e ® LUCKY RED
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