RIDLEY SCOTT
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"Una nuova vita vi attende nelle colonie Extra-Mondo. L’occasione per ricominciare in un Eldorado di buone occasioni e di avventure, un nuovo clima, divertimenti ricreativi…" (Annuncio pubblicitario dall’alto, Blade Runner) Quale miglior slogan poteva essere inventato dall’autore di oltre tremila spot pubblicitari? Uno slogan che è, poi, il ritratto della sua vita. Ridley Scott nasce il 30 novembre 1937 a Stockton-on-Tees (Inghilterra). Dopo essersi diplomato al Royal College of Art si trasferisce negli Stati Uniti, dove realizza alcuni documentari per la Time-Life Inc. Rientrato in patria, lavora per un certo periodo per la BBC come scenografo (ha studiato pittura per sette anni) e regista. In seguito fonda una società per la produzione di spot pubblicitari: solo negli anni '60 ne realizzerà più di duemila. |
Si può affermare che Scott è il duellante di se stesso, sempre in bilico tra il passato come produttore di spot ed il presente come regista cinematografico. Duellare, combattere, sopravvivere. Se queste sono le regole della vita, perché non possono essere i canoni dei film? Ed ecco che Ridley Scott diviene “il regista dei duelli”. |
A partire dal suo film d’esordio, I Duellanti (1977) premiato a Cannes, dove troviamo il duello eterno tra i tenenti Hubert e Feraud; fino al suo più recente Il Gladiatore (2000), in cui il generale Massimo (Russell Crowe) combatte per l’Impero, sopravvive per vendicarsi e duella con l’Imperatore Commodo (Joaquin Phoenix). Interessante è la voluta partecipazione da parte di Scott del piccolo Giorgio Cantarini (Marcus, figlio di Massimo), l’indimenticato bambino de La Vita è Bella di Benigni. “Non è al genere peplum” dichiara durante la conferenza stampa a Roma “che mi sono ispirato, | ![]() |
e nemmeno alla fedeltà storica. Noi siamo partiti da alcuni personaggi storici, come l’Imperatore Marco Aurelio e il suo travagliato rapporto con il figlio Commodo, per raccontare non la loro storia, ma quella del generale Maximus”. Come in quasi tutti i suoi film si diletta nel ricostruire gli ambienti con uno sguardo molto soggettivo. Così, l’utilizzo degli spettacoli per eccitare e manipolare le masse, la violenza più o meno manifesta delle competizioni sportive, gli aspetti divistici dei campioni dell’arena di allora, si riflettono negli eroi sportivi di oggi accomunando questa pellicola ad Ogni Maledetta Domenica di Oliver Stone. |
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Ed ancora duelli troviamo in Alien (1979) e Blade Runner (1982) (Blade Runner-The director’s cut- 1992), il primo contro una forma aliena ostile, il secondo contro individui (detti ‘replicanti’) creati dall’uomo. Nel primo, l’elemento essenziale, è la sopravvivenza delle due specie, l’umana da una parte e l’aliena dall’altra. Ed è proprio la creatura aliena, che compare molte volte, ma solo per brevi istanti e mai nella sua interezza, la vera protagonista del film. |
Costruito da Carlo Rambaldi, l’alieno, nei vari stadi della sua evoluzione, è frutto della mente dell' artista svizzero H.R. Giger, i cui dipinti raffigurano cupe ambientazioni extraterrestri in cui si muovono creature nelle quali la biologia umana e quella aliena si fondono. Scott e Giger hanno indubbiamente creato uno dei mostri più terrificanti nella storia del cinema di suspense, il tutto avvolto in atmosfere cupe e ostili, come le paure più profonde di ognuno di noi. |
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In Blade Runner gli stessi elementi sono maggiormente sottolineati, creando nello spettatore una vena di simpatia per i Replicanti, vittime, più che carnefici, della società del 2019. Lo stesso Rick Deckard (Harrison Ford), un ex poliziotto e cacciatore di replicanti, ne viene conquistato e, per confessione recente di Scott, è uno di loro. Atmosfere grigie, perenne pioggia e caos sono gli elementi costanti della pellicola più cult di tutti i tempi. |
Un capolavoro che ha rivoluzionato la fantascienza ed ha ispirato il cyberpunk. La fama di questo film rende superfluo approfondire i dettagli della trama; vi sono però molti particolari interessanti, legati alla sua realizzazione, tra i quali la vaga ispirazione al romanzo "Cacciatore di androidi" di Philip K. Dick ed il titolo tratto dall’opera "The Bladerunner" di Alan E. Nourse; Scott ne acquistò i diritti ritenendolo adatto al personaggio e al film che voleva realizzare. Un ultimo particolare interessante è che le riprese aeree del finale voluto dalla produzione furono tratte dal film "Shining" di Stanley Kubrick. |
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Se Blade Runner è lotta per la vita, Thelma & Louise (1992) è lotta per la libertà. Una trama tutta al femminile per un’America maschilista, dove Thelma (Geena Davis), casalinga annoiata, e Louise (Susan Sarandon), cameriera in un bar, se la svignano con una Thunderbird '66 decappottabile per una gita di tre giorni. L'incontro, però, con un potenziale stupratore ubriaco e volgare trasforma il loro tranquillo week-end d'evasione in una fuga attraverso il paese che cambierà la loro vita per sempre. |
Cambiare vita, non necessariamente sulle “Colonie Extra-Mondo”, è il sottotesto di un’altra pellicola, molto contestata: Soldato Jane (1997). L’opera è stata aspramente criticata, non per essere un brutto lavoro, ma perché firmata dal grande maestro. Il solo consiglio sarebbe quello di vederla trascurandone la paternità. È una pellicola appassionante, eccellente sotto tutti gli aspetti, ma anche volutamente stereotipata per attribuire massima importanza all’argomento: l’ingresso della prima donna alla scuola degli incursori della marina americana (Seals). |
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Pellicole meno criticate e d’altro genere sono Chi Protegge il Testimone (1988) e Black Rain – Pioggia Sporca (1989). |
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Entrambi seducenti, ma pur con la loro raffinatezza e il fascino, fanno parte di una cinematografia più comune che il regista perfezionerà sempre più. Azione e thriller per un filone cinematografico del periodo. Da sottolineare la bravura di Mimi Rogers nel primo, in cui interpreta la testimone oculare di un omicidio. Velatamente erotico ed al contempo romantico, il film in sé non è uno dei massimi capolavori, ma racchiude la maestria direttiva e la complessità tipica delle pellicole di Scott. |
Nella cinematografia del regista vi sono tre titoli passati in sordina: Legend (1985), con un giovanissimo ed irriconoscibile Tom Cruise e le splendide musiche di Jerry Goldsmith. 1492: La Conquista del Paradiso (1992) con la strepitosa interpretazione di Gerard Depardieu nelle vesti di Cristoforo Colombo e L’Albatros – Oltre la Tempesta (1996). |
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Nella sua carriera, Ridley
Scott, si è cimentato con la fantascienza ed il noir (Alien, Blade Runner),
il road-movie (Thelma & Louise), il film in costume (I Duellanti,
1492: la conquista del paradiso), il fantasy (Legend), l’azione ed il
poliziesco (Black Rain, Chi protegge il testimone), l’avventura (Albatross:
oltre la tempesta, G.I.Jane). A dire il vero questa suddivisione non è
che orientativa, in quanto ogni tipologia è rielaborata attraverso il
cosiddetto "canada dry": il ricreare ciò che già esiste. I
film di Scott non solo hanno un alto contenuto sul livello drammatico, ma
sono anche visivamente eccezionali ed emozionanti, con ogni singola scena,
ogni inquadratura pianificata, rifinita e composta come un capolavoro
d'arte pittorica, e questa grandissima cura nel ricercare immagini e
atmosfere il più possibile evocative ed affascinanti rimarrà la
caratteristica principale di tutta la sua produzione. |
C. Imelda Antonicelli |
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Per Saperne di Più http://www.imdb.com/ |