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ARMA LETALE © 1997 by C. IMELDA ANTONICELLI INTRODUZIONE La storia che state per leggere si svolge su Trautum, un pianeta del sistema di Starius a circa 7.000.000 di anni luce dal pianeta Terra. Nell’ottobre del 7523, gli scienziati terrestri inviarono nello spazio una capsula con 50 coppie umane ibernate. La capsula KUT atterrò su Trautum nelle Terre di Darenor. Il re di Darenor, a quel tempo Morthorn, chiese ai maghi ed ai medici locali di risvegliare le coppie. Quando queste uscirono dallo stato di ibernazione, Morthorn donò loro un angolo del suo regno dove poter stabilire la loro comunità. Gli umani - così vengono denominati gli ospiti terrestri - fondarono Solanje, un villaggio scavato lungo una parete di marmo. Con il passare del tempo Solanje ospitò altre etnie oltre agli umani: Drakoniani, Trausiani e Shanti. Molte delle popolazioni di Trautum hanno sembianze umane, gli Shanti sono fra queste, mentre tra le varie etnie presenti spiccano, all’occhio umano, quelle semi umane o completamente inclassificabili. Tra i semi umani i Trausiani sono quelli meno comuni, si stima che oltre alla comunità sita a Solanje, ve ne siano solo altre due. I Trausiani si differenziano dagli umani per il colore dei capelli - normalmente verdi o azzurri - e per le piccole corna taurine che ornano il loro capo. Completamente differente dagli umani è, invece, il gruppo etnico dei Drakoniani, una specie di rettile bipede asessuato. La loro riproduzione, infatti, avviene inconsapevolmente con lo spezzarsi della coda e mai più di due volte nell’arco della loro vita (50 anni circa). La piccola comunità vive in perfetta armonia da sempre, una coesistenza stabile ormai da più di un secolo. Allontanandosi da Solanje e dalle Terre di Darenor, seguendo il percorso verso sud-est, ci si imbatte nelle verdi foreste delle Terre di Sanmerland. I sovrani di Sanmerland e di Darenor sono alleati in caso di guerre etniche o assalti da parte dei regni limitrofi o, come da tempo avviene, dalle Armate del Male. Se si prosegue da Sanmerland verso est, si giunge in una area tetra e rocciosa dove sorge il castello dei Cavalieri della Morte; mentre proseguendo verso ovest, si arriva nelle Terre di Holmengerd dove tutto ciò che è impossibile: esiste ed è. A sud di queste ultime sorgono le montagne della Signora dal Velo d’Oro. A sud di quanto detto, si trova il mare con la grande isola di Treitrau ed il Piccolo e Grande Arcipelago. Ad est di Darenor sorge Argo, una città fortezza sede dei Rangers, una categoria di guerrieri che si occupa dell’ordine pubblico di Trautum, soprattutto nelle regioni che non hanno uno statuto legislativo locale. Dirigendosi verso nord, oltrepassando le terre dei Boitiani, delle Esperie e Desertiche, si giunge nelle terre di Atlaiba, la regione più grande di Trautum e sede dell’80% delle diversità etniche. La regione è suddivisa in tante piccole frazioni quali la stessa Atlaiba, Dampirius, Akacis, Maritia, ecc.. All’estremità nord delle terre di Trautum, si trova la Landa di Ghiaccio; la zona di terra è ¼ di tutta la superficie del pianeta. Una fitta foresta sorge ad est di tutte le terre e oltre questa si trovano le Terre Desolate del Signore del Male. Qui nessuno ha il coraggio di entrarvi e quei pochi coraggiosi che hanno tentato non sono mai tornati per raccontare cosa vi sia. dal cap.: Il RAPIMENTO [...] Moltissimi secoli prima della nostra storia, il popolo di Holmengerd era custode del prezioso scrigno contenente le 12 Gemme Blu, dette le Lacrime di Intera. La leggenda narra che Intera, signora del pianeta, si era innamorata di Beteo, il sole del sistema di Starius. Intera e Beteo, però, a causa della rotazione, non potevano incontrarsi. Un giorno Eurao, fratello di Intera e luna del pianeta, decise di fermarsi in modo da aumentare il tempo di visione tra i due. Questa decisione portò enormi cataclismi e l’avvicinamento di Intera a Beteo. Quest’ultimo effetto, lentamente, rese brutta Intera che andava sempre più bruciandosi a causa del contatto con Beteo. E, proprio quest’ultimo, a fonte dell’imbruttimento, non volle più vedere Intera ponendo tra loro le sue due amanti: Sama e Keta. Eurao, indignato, riprese a girare allontanando Intera dal suo indegno amante. Ella cominciò a piangere tanto da ricoprire l’intero pianeta, tramutandolo in un immenso mare. Il fratello disperato si pose fra lei e Beteo rimproverando quest’ultimo della tristezza che regnava sul pianeta. Beteo, sconvolto, irradiò improvvisamente Intera eliminando le sue due amanti e, subito dopo, regalò ad Intera le più belle foreste del sistema. Intera non sapeva come ricambiarlo e decise di chiudere in uno scrigno le sue lacrime, ma queste al forte calore di Beteo, si solidificarono divenendo 12 gemme di colore blu intenso che, in seguito, Beteo regalò al primogenito di Intera: Holmengerd. Per il popolo di Holmengerd le gemme erano importanti più di ogni altra cosa e se ne privarono solo quando una grave epidemia dilagò nella loro regione. Così, in cambio della cura, donarono le gemme alla Signora dal Velo d’Oro. [...] dal cap.: L'ASSALTO DEI PANDRACULIANI [...] Il silenzio scende d’improvviso e solo lo scoppiettio dei rami arsi distoglie Ken dal sonno che di tanto in tanto lo coglie. Ken fissa Kegan cercando di trovarvi una somiglianza con Ares, ma trova solo differenze, sia caratteriali che somatiche. Inutilmente cerca una spiegazione a quanto ha visto e sentito. È mai possibile che Kegan sia tanto potente da poter annullare una volontà kunsel? Se è così, di quali poteri dispone Kegan? Ken non è al corrente della natura Shianti di Kegan e così assorto che avverte all’ultimo momento lo stridio di uno stormo di pandraculiani. [...] “Ora capisco....” a Ken appare tutto molto chiaro. Ora sa cosa ha ucciso il kunsel, o meglio quale potere ha permesso ciò. Comprende come mai Kegan gli appare tanto diverso da Ares. Ora comprende anche perché le forze del Male si siano scatenate in quel modo così insolito. Improvvisamente si rende conto di avere accanto a sé l’essere delle leggende di Trautum. Colui che il destino ha designato come liberatore, l’unico in grado di distruggere il Signore del Male. [...] dal cap.: NEL CASTELLO DEL RE DELLE TENEBRE NOTTURNE Il sonno coglie subito il corpo di Kegan e Tanith ha modo di soffermarsi ad osservarlo. Improvvisamente Tanith prova uno strano impulso e non comprende se ciò è dovuto all’attrazione che prova per il ragazzo o al desiderio di morderlo. Il collo di Kegan l’attira, ma il volto dolce e sorridente la fa desistere. Il silenzio si fa più intenso ed il desiderio più vivo. Tanith si rende conto che la sua trasformazione in mostro si fa sempre più prossima e ciò le fa perdere fiducia nel suo sogno di divenire normale. L’aria cupa e malvagia che la circonda le spinge a rivelare la sua vera natura. Lentamente si avvicina a Kegan, lo fissa in volto e fa scivolare lo sguardo sul collo, poi... apre la bocca. Le labbra rosso vivo contrastano con il bianco dei denti, gli stessi che lentamente iniziano ad allungarsi. In bocca il sapore di quello che presto gusterà: il sangue. Il caldo e giovane sangue di Kegan. [...] dal cap.: MAMMA SUSA [...] Nel folto della foresta delle Terre di Holmengerd sorge maestosa la sua capitale. Benché Kegan ha ormai molte conoscenze riguardanti le città di Trautum, Holmengerd lo lascia senza parole. I grandi palazzi in malachite ben si mescolano, con i loro verdi, alla natura circostante. L’intera architettura non ha eguali su Tarutum, colonne e capitelli riprendono stili che Kegan ha visto solo su alcuni libri dei suoi avi terrestri. Anche le botteghe e le locande hanno aria del tutto differente e la gente sembra uscita dalle favole che Mammì gli raccontava da bambino. [...] Tre giorni dopo il gruppetto si muove a cavallo verso Murok. Le pianure che si estendono dalla capitale verso le vette della catena montuosa di Holmengerd sono di un verde smeraldo, fatte di erba alta e folta dal profumo intenso. Nulla potrebbe infrangere la pace e la serenità di questi luoghi. Costeggiando i piedi della catena montuosa ed entrando nel bosco che circonda il Lago Holmengerd, i cinque amici giungono a Murok la sera del terzo giorno di viaggio. Il villaggio sembra l’appendice della capitale, anch’esso costruito in malachite, con splendidi e raffinati edifici, strade lastricate in serpentino e finestre a vetrate multicolore. L’accoglienza nel piccolo, ma lussuoso alberghetto, non ha nulla da invidiare a quello di Holmengerd stessa e le pietanze farebbero invidia ai re di Darenor e Sanmerland. Il giorno seguente Leotar, Kegan e Tanith si dirigono verso il Picco Cimo del Lago dove sorge la casupola in legno e pietra di Mamma Susa. Per Kegan è tutto una sorpresa: non solo l’architettura ed il materiale dell’abitazione, che sono differenti da quanto a visto nel resto della regione. Ma la donna stessa, non ha nulla di simile agli abitanti locali, ha più affinità con le genti di Sanmerland, con guance paffute e rosee, capelli rosa pallido, il cui chiarore è dovuto all’età, e vestiti ampi e quasi un po’ cenciosi. “Cosa posso fare per voi bella ranger?” chiede Mamma Susa con una vocina sottile, ma calda. [...] dal cap.: Il BENE E IL MALE [...] Dalla cima di un’alta montagna, il Signore del Male troneggia. Alto circa tre metri, con un corpo saldo e robusto, il volto leonino dalla folta criniera che si confonde con la barba scura che scende lungo il corpo e gli occhi rossi. Due occhi rosso fuoco. Solleva un braccio tirando su a peso morto un corpo esanime per poi scaraventarlo giù per il dirupo. Il corpo rotola rovinosamente sino ai piedi di Kegan, mentre l’essere spalanca le fauci in un qualcosa di simile ad una risata. [...]